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Si stava meglio quando si stava peggio

É incredibile ma vero! La fortuna della mia generazione è aver vissuto ancora una realtà contadina, fatta di sapori, profumi, ricordi intensi, immersi nella natura ancora incontaminata. Mio nonno materno era agricoltore, mio nonno paterno, pescatore, una fusione perfetta di cultura mediterranea, italiana, aurunca e minturnese.

In campagna la prima colazione:

andavamo nel pollaio, prendevamo 2 uova, facevamo 2 fori all'estremità e le succhiavamo. Dopo salivamo su diversi alberi da frutta, ormai spariti, e completavamo la colazione, da soli, senza le mammine di oggi che rincorrono i bambini, per farli mangiare, da tutte le parti.

Ricordi di merenda:

tornavamo da scuola, mangiavamo e uscivamo a cercare gli asparagi selvatici, grande tradizione del nostro territorio; tornati a casa, mia madre pronta per una frittata immensa in mezzo a due fettone di pane casareccio, altro che merendine del cavolo.

Il ricordo del profumo delle sarde alla brace non mi abbandonerà mai, pesce che spesso, oggi, si butta.

La vera ricchezza è la natura, che in questi ultimi 50 anni stiamo distruggendo, definendoci esseri intelligenti, evoluti, ecc...

Il minimo che possa fare è tornare alla natura, vivendoci immerso completamente, recuperando la nostra cultura che rischia, in una sola generazione, di sparire.

L'idea dell'agriturismo è nata per questo, prima come azienda agricola e di allevamento, poi aprire a tutti, soprattutto a giovani e bambini, l'esperienza di vivere la nostra storia.

L'Italia è la prima nazione, in assoluto, in Europa ad avere la ricchezza immensa delle biodiversità e culture enogastronomiche, di storia, arte, clima, territorio e cultura.

La crisi principale non è economica,ma culturale. Siamo un paese di ignoranti, tra i primi in Europa. L'economia è legata al livello culturale di un paese; cultura è anche alimentazone, in agriturismo stimao cercando di recuperare piante di frutta antiche, ormai sparite, che solochi ha la mia età o più può ricordare, sapete quante volte porto a tavola i gelsi e molti mi chiedono cosa sono?

E così giuggiole, corbezzole, sorbe, prugne autoctone, etc...

Quanti giovani hanno assaggiato un piatto di cicoria selvatica soffritta con aglio, olio e peperoncino e per finire un buon bicchiere di vino rosso?

Penso che la responsabilità è anche della mia generazione che non ha saputo trasmettere i giusti e veri valori di una vita sana. Abbiamo lasciato campo libero alla globalizzazione anche nell'alimentazione, e oggi sorgono come funghi kebab, mcdonald's, rosticcerie, paninoteche, hot dog, cbi cinesi e così via.

La cultura va imposta, bisogan fare retromarcia e ricominciare daccapo.

Le scuole sono essenziali per la rinascita di un programma culturale sin dalla prima infanzia, cibo sicuro, cibo italiano, cibo controllato, infine mi ritorna, come sempre, alla mente il ricordo del profumo immenso delle sarde alla brace.......

prugne
corbezzole
cicoria
sarde alla brace
giuggiole
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