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Gli animali della fattoria

All'Agriturismo La Fattoria Degli Artisti entrerete in contatto con la natura e con i suoi animali, tra i quali capre e maiali.

 

 

LA CAPRA ALPINA CAMOSCIATA

 

La capra Camosciata delle Alpi è una razza caprina domestica di montagna, diffusa sull'arco alpino. È una razza a semplice attitudine, destinata cioè alla sola produzione di latte. La capra Camosciata delle Alpi è una capra che dà ottimi risultati sia in montagna che in pianura in virtů di una buona sopportazione sia del caldo che del freddo; viene allevata sia in allevamenti semistabulati che stabulati di medie e grandi dimensioni. Come molte specie adattate alla vita montana, anche questa è frugale nell'alimentazione, molto adattabile alle situazioni climatiche più diverse. Al 2008, sul territorio italiano erano presenti 6610 capre suddivise in 253 allevamenti. È un'ottima produttrice di latte, con produzione media per lattazione di circa 400 litri, che viene destinato principalmente alla trasformazione allo scopo di ottenere prodotti tipici a latte crudo, quali formaggi freschi e stagionati preparati a partire da lavorazioni lattica o presamica, oltre a yogurt e ricotta.
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IL MAIALE NERO CASERTANO

 

Sono due millenni che nella nostra zona si alleva un maiale di colore grigio ardesia, sono varie le documentazioni e le testimonianze di storici romani che lo riscontrano, avallate peraltro da affreschi rinvenuti presso gli scavi di Pompei ed Ercolano. Erano i progenitori di quella che poi verrà definita la razza Nera Casertana, di cui parla Baldassarre, esimio studioso di razze animali che già nel 1899 parlava di una presenza massiccia, nel regno di Napoli e nell'allora Terra di Lavoro. Purtroppo negli anni '60 si registrò in Italia l'importazione incontrollata di maiali bianchi provenienti dal centro e nord d'Europa. Questi crescevano più velocemente con un'alimentazione più economica e meno dispendiosa, generando più guadagno per gli allevatori, a discapito però del sapore, decretando così quasi la fine del maiale di razza Casertana, tanto che negli anni settanta e ottanta fino ai giorni nostri ne rimanevano solo pochi esemplari per la riproduzione ad uso familiare che qualche contadino del comune di Teano e del Beneventano aveva gelosamente salvaguardato. Però negli anni del boom economico, quando ci siamo scoperti tutti un po' più ricchi, con le prime malattie da benessere (colesterolo, trigliceridi, ecc.) lui, l'umile suino che per millenni era stato vanto di allevatori, viene rivalorizzato e ricercato per la sua capacità di produrre delle carni molto saporite, povere di liquidi, ricche di sali minerali, seppure con un tenore di grassi più alto della media, ma comunque nobili. Particolarità questa che può non piacere agli allevatori, i quali hanno preferito nel tempo quelle razze che davano più carne e meno grasso, ma che per fortuna qualcuno ha continuato ad apprezzare nel Casertano. In effetti tolto lo strato di lardo sottocutaneo la carne è compatta, tenera e profumata. Questo anche grazie al fatto che gli esemplari di questa razza pregiata si alimentano a pascolo e grufolano liberamente. La sua carne è da tempo stimata per le sue qualità di gusto e sapore, è ottima consumata fresca, alla griglia. L'allevamento in azienda è condotto allo stato brado, dove i suini si nutrono quasi esclusivamente con alimenti naturali, ghiande, erbe, carrube, etc.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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